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«"La Musa di Alessandria" è essenzialmente un romanzo d'amore e di passione, anche quando sembra essere di formazione, d'avventura, storico, filosofico o scientifico. È ispirato alla figura di Ipazia, astronoma, matematica e filosofa vissuta ad Alessandria d'Egitto tra il IV e V secolo, ma si svolge nel 2010, ed è ambientato in Egitto e Cirenaica. Roberta Bellini, dottoranda in filosofia, parte per il Cairo dove deve incontrare un suo collega. Questi, sulla base di documenti inediti, dovrebbe rivelarle una presunta verità su Ipazia. Già da subito la storia, sempre pregna di mistero, acquisisce una tensione destinata ad aumentare man mano che va avanti. Anche perché a un certo punto subentra uno terzo personaggio, già evocato attraverso la struttura del romanzo e apparentemente extratestuale: è talentuoso, giovane, decisamente strano. Egli si impone quale direttore della narrazione e la guida fino a dirottarla in un epilogo che si potrebbe definire a delta, volto forse a scuotere il lettore per indurlo a farsi specchio di se stesso. Affinché ciò possa accadere è opportuno evitare di accostarsi all'ultimo capitolo prima di aver letto tutto il resto.»